5 cose da vedere gratis a Bologna




Bologna è un vero scrigno di curiosità, che a un turista frettoloso possono sfuggire. Ma noi siamo qui apposta per aprirvi gli occhi!



"Panis Vita”,  “Canabis Protectio”, “Vinum Laetitia” - Sono parole affrescate sulle prime tre volte di via Indipendenza, affiancate rispettivamente da spighe di grano, foglie di canapa e tralci di vite. Le lunette  sotto ogni volta illustrano la mietitura del grano, la filatura della canapa e la vendemmia, attività su cui una volta si sosteneva l’economia bolognese. Non si tratta quindi di un invito alle sregolatezze!

La piccola Venezia – In pieno centro città, parallelamente a via Indipendenza, scorre il Reno, quasi interamente sotterraneo nel tratto cittadino, tranne che in questo punto. Qui, dando le spalle al ponte, incontrate una finestrella che vi offre uno scorcio speciale: l’invisibile fiume scorre abbondante tra i palazzi rossastri. Non vi sembra di essere a Venezia? 


Le frecce medievali – C’è un passaggio speciale che collega piazza Santo Stefano a Strada Maggiore. Si chiama Corte Isolani, dal nome di una famiglia di mercanti bolognesi del ‘300, che vi accompagna attraverso i suoi cortili e androni dall’aria nobile. Una volta arrivati in Strada Maggiore alzate il naso all’insù: scorgerete alcune frecce conficcate nel portico di legno di Casa Isolani. La leggenda vuole che alcuni arcieri fossero stati assoldati da un marito per punire l’infedeltà della moglie, ma sbagliarono la mira!

 La volta parlante di palazzo Re Enzo – Se siete in piazza Maggiore, non potete sottrarvi ad un esperimento che vi lascerà di stucco. Attraversate il passaggio sotto Palazzo Re Enzo e vi troverete sotto una volta a crociera. Mettetevi dalla parte opposta al vostro interlocutore e parlate direttamente al muro. Il vostro amico vi sentirà! Consigliatissimo per gli innamorati timidi!

Le dimensioni del Nettuno – La fontana di Giambologna è senz’altro uno dei monumenti più amati dai bolognesi. Ma spostandoci alle spalle del Gigante, verso le scale di Sala Borsa, notiamo una variazione nelle “dimensioni” del re del mare. In realtà è il pollice della mano sinistra del dio che crea questa maliziosa illusione ottica, e non si tratta di casualità: infatti, lo scultore dovette ridurre a sole quattro le ninfe senza veli che circondano il Nettuno, anche a causa della vicinissima presenza di San Petronio. Lo scherzo della mano fu la vendetta di Giambologna!